Produzione, trasformazione e commercio bio col vento in poppa

Lo scorso anno la Gemma ha di nuovo registrato una notevole crescita: alla fine del 2017 in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein erano registrate 6‘423 aziende agricole che lavorano secondo le direttive di Bio Suisse, Sono 279 aziende Gemma in più rispetto all’anno precedente. La superficie agricola utile gestita in regime biologico ha raggiunto il 14,4 per cento, una cifra senza precedenti. Nel contempo è stato raggiunto un nuovo record di fatturato conseguito con alimenti bio a oltre 2,7 mrd. di franchi (anno precedente: 2,5 mrd. di franchi). La crescita maggiore è stata registrata in Svizzera romanda.

«Un numero crescente di persone reputa importante un’alimentazione responsabile e bio riesce a soddisfare questa esigenza in modo esemplare», ha spiegato il direttore Daniel Bärtschi in occasione della conferenza stampa annuale di Bio Suisse. Pro capite e anno gli svizzeri spendono attualmente 320 franchi per prodotti bio (anno precedente: 299 franchi). Le quote di mercato degli alimenti bio sono notevolmente aumentate in tutte le regioni della Svizzera. La Svizzera romanda con lo 0,8 per cento ha registrato la crescita più importante. Con una quota di mercato pari all’8,8 per cento si situa ora quasi al livello della Svizzera tedesca che ha raggiunto il 9,1 per cento. Anche nella Svizzera italiana la crescita è stata molto positiva raggiungendo il 7,8 per cento.


Si amplia la varietà dei prodotti bio


Le cifre d’affari e le quote di mercato sono aumentate per tutte le categorie di prodotti. Come negli anni precedenti i primi in classifica per quanto riguarda le quote di mercato rimangono le uova con quasi il 27 per cento. Gli ortaggi con il 23 per cento si situano come finora al secondo posto seguiti dal pane fresco con il 22 per cento. Le principali fonti di fatturato del mercato bio rimangono i latticini e il formaggio seguiti dal gruppo di prodotti ortaggi, insalata e patate e al terzo posto si situa la carne e il pesce. Questi ottimi valori mostrano quanto i prodotti bio siano apprezzati e il loro grande potenziale.

Il fatturato conseguito con alimenti bio di Coop nel 2017 ha raggiunto 1'199 mio. di franchi raggiungendo una quota di mercato del 44,3 per cento. Migros ha realizzato un fatturato di 889 milioni con una quota pari al 32,8 per cento. Coop e Migros hanno conseguito tre quarti del fatturato bio. È cresciuta anche la vendita diretta raggiungendo 144 mio. di franchi (anno precedente: 132 mio. di franchi). Questo aumento dimostra fra l’altro la crescente esigenza dei consumatori di conoscere la provenienza dei prodotti. Anche il numero di trasformatori è in costante aumento, Lo sviluppo di nuovi prodotti procede a pieno ritmo. Il numero di licenziatari nel 2017 è passato a 923 (anno precedente: 885). Le domande per nuovi prodotti hanno raggiunto quota 2’186 (anno precedente: 1’701). Sul mercato bio assumono inoltre sempre maggiore importanza nuovi operatori come il commercio all’ingrosso e online.
 

Forte crescita nei Cantoni Vaud, Ginevra e Giura


Nel 2017 hanno prodotto secondo le severe direttive di Bio Suisse 279 nuove aziende. La metà delle nuove aziende Gemma è distribuita sui quattro Cantoni Berna (+44), Vaud (+42), Lucerna (+29) e San Gallo (+26). I Cantoni Turgovia (+17), Friborgo (+16), Vallese (+16), Argovia (+15), Giura (+14) e Soletta (+10) hanno registrato tra dieci e venti nuove aziende Gemma. Una crescita di oltre il 10 per cento rispetto alle aziende Gemma esistenti è stata osservata nei Cantoni Vaud (+20 per cento), Ginevra (+ 16 per cento) e Giura (+11 per cento). Nel 2017 la superficie agricola utile gestita in regime biologico è aumentata di 11‘000 a 151‘000 ettari e ha ora raggiunto il 14,4 per cento (anno precedente: 13,4 per cento). Per l’inizio del 2018 si sono annunciate presso Bio Suisse 386 nuove aziende, tante quante l’anno precedente.
 

Bio diventa più sostenibile, più rilevante e più incisivo


«Entro il 2025 nel quadro della nostra strategia Avanti intendiamo raggiungere in Svizzera una quota del 25 per cento della superficie agricola e del 15 per cento del mercato di generi alimentari e lanciare così un chiaro segnale», ha spiegato Daniel Bärtschi. «Diventeremo più sostenibili, più rilevanti e più incisivi – sempre con l’obiettivo di offrire un maggior valore ai contadini, alle aziende di trasformazione, al commercio al dettaglio e ai consumatori. La crescita non deve andare a scapito della qualità», questa la convinzione di Bärtschi.
 

Buoni risultati per aziende Gemma


Come precursore indiscusso per quanto riguarda il tema della sostenibilità, Bio Suisse è ora giunta al passo successivo. L’associazione ha fatto valutare la sostenibilità di 185 aziende Gemma con il metodo SMART da parte dell’Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica FiBL. Ciò ha permesso a Bio Suisse di ottenere i dati relativi alla situazione attuale per quanto concerne la gestione sostenibile, ma anche il potenziale delle aziende Gemma. Dai primi risultati è emerso che la grande maggioranza delle aziende fornisce prestazioni da buone a ottime nella maggior parte dei criteri di sostenibilità.

Tutti i tipi di azienda analizzati hanno raggiunto un elevato livello per quanto riguarda il criterio «benessere degli animali». Inoltre presentano mediamente una buona redditività e sono in grado di investire. Negli scorsi cinque anni il 15 per cento circa delle aziende ha creato posti di lavoro. Per quanto riguarda le colture speciali che richiedono molto lavoro il numero di posti di lavoro dal 2014 è aumentato addirittura nella metà delle aziende analizzate. SMART ha fornito per la prima volta risultati dettagliati relativi alla sostenibilità effettiva delle aziende Gemma. Il rapporto finale definitivo è atteso per la fine del 2018. La valutazione indicherà a Bio Suisse quali sono le priorità per quanto riguarda la sostenibilità nell’attuazione della nuova strategia Avanti 2025.

Il metodo SMART sviluppato dal FiBL si basa sulle linee guida per la sostenibilità (SAFA), pubblicate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura FAO nel 2013. SMART è l’acronimo di Sustainability Monitoring and Assessment RouTine e permette l’analisi e la valutazione della sostenibilità di aziende agricole e imprese alimentari. Sulla base di oltre 300 indicatori viene analizzato e valutato il raggiungimento degli obiettivi per quanto riguarda 21 temi con complessivamente 58 obiettivi relativi alla sostenibilità negli ambiti dell’ecologia, dell’economicità, del benessere sociale e della direzione aziendale.
 

Ulteriori informazioni


Sui seguenti siti sono disponibili ulteriori informazioni sullo sviluppo in agricoltura biologica e del mercato bio 2017:
http://www.bio-suisse.ch/fr/bioinzahlen.php (in francese);
https://rapporto.biosuisse.ch (Rapporto annuale 2017)
Dettagli sulla valutazione della sostenibilità tramite SMART: video (in francese)
 

Contatto per i media


Ania Biasio, responsabile servizi stampa Bio Suisse, tel: 061 204 66 46 ; ania.notexisting@nodomain.combiasio@bio-suisse.notexisting@nodomain.comch
 

Downlads


Scarica il comunicato stampa 180412_bio_suisse_mm_jahreszahlen_2017_i_def.pdf (235.8 kB)
 

12 aprile 2018
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