In compagnia dell’ispettrice bio

22. luglio 2021

Le aziende Gemma sono controllate annualmente. Munita di portablocco, matita e lista di controllo l’ispettrice Pascale Strauss rivela a cosa presta particolare attenzione durante le visite.

La strada conduce dalla via principale sopra un ruscello e lungo i pascoli con vacche Angus e i vitellini che riposano sull’erba. Al volante c’è Pascale Strauss, a capo di un gruppo di una ventina di controllori di Bio Inspecta nella Svizzera settentrionale e orientale. Lascia scorrere lo sguardo sul paesaggio. Si è preparata alla visita studiando i dati dell’azienda e i risultati dell’anno precedente. «A volte sono tentata, ma prima di un controllo rinuncio a visitare il sito internet dell’azienda», spiega Pascale Strauss, «preferisco arrivare con occhio imparziale.»
Raggiunge l’azienda bio della famiglia Schreiber a Wegenstetten nel Canton Argovia dopo la pausa pranzo. Nessuno pensa alla pennichella: nel maneggio trottano i cavalli e dalla stalla la raggiunge il capoazienda Stefan Schreiber con il figlio Silvan. Pascale Strauss dopo il saluto spiega come si svolge l’imminente controllo, si inizia con le superfici campicole, i prati e i pascoli. L’ispettrice e i contadini salgono in macchina per raggiungere un campo di spelta.

Incontro su un piano di parità
Pascale Strauss ascolta attentamente quando Stefan Schreibe racconta del confine della particella con il campo del vicino contadino convenzionale. Controlla la zona tampone e chiede al contadino bio come protegge le proprie superfici dalla dispersione di prodotti fitosanitari. «Per me è importante percepire la persona che mi sta di fronte», dirà Pascale Strauss più tardi. «Capire l’atteggiamento del capoazienda è essenziale per il controllo.» Lascia pertanto tempo a Stefan Schreiber per parlare delle colture e delle proprie visioni. Grazie alla pluriennale esperienza durante il colloquio riesce comunque ad affrontare in modo mirato i punti importanti per il controllo. Pascale Strauss coglie abilmente le parole chiave e chiede informazioni sulla semente utilizzata. Esegue i controlli per Bio Inspecta per la quinta volta. Conosce però la situazione anche dal lato opposto: con suo marito gestisce un’azienda Gemma a Rickenbach nel Canton Zurigo.
«All’inizio mi attenevo rigorosamente alla sequenza indicata nella lista di controllo», spiega. «L’esperienza mi ha resa più flessibile. Nel frattempo so esattamente quali questioni devo chiarire e preferisco sfruttare le occasioni che si presentano naturalmente.» In ginocchio su un pascolo Silvan Schreiber cerca i germogli della segale di San Giovanni. Lui e suo padre sperimentano regolarmente nuovi metodi di coltivazione, in questo caso si tratta di un campo pascolato. Se tutto funziona come previsto i due contadini procederanno alla trebbiatura della parte alta dei cereali mentre sotto rimarrà il pascolo e la copertura del suolo. «Il suolo è quanto di più prezioso abbiamo. Possiamo sostituire tutto, anche gli animali, ma non il suolo», riassume Stefan Schreiber. Come ultima tappa della visita dei campi l’ispettrice e i due contadini si fermano davanti a un prato artificiale di colore verde intenso. Per un approvvigionamento equilibrato delle sostanze nutritive Stefan Schreiber utilizza sempre più spesso letame aziendale compostato anziché liquame o stallatico – un ottimo spunto per Pascale Strauss. In ufficio esaminerà attentamente il bilancio delle sostanze nutritive ed eventuali apporti di nutrienti.

Di ritorno in azienda si passa alla visita delle stalle. Stefan Schreiber alleva vacche da latte e nutrici. Nutre gli animali senza mangimi concentrati e può rinunciare agli antibiotici grazie alle vacche da latte sane e adatte al luogo. I pochi vitelli e i giovani animali che invece di essere al pascolo si trovano nei box provvisti di lettiera osservano la strana visitatrice con grande interesse. Pascale Strauss non si lascia distrarre né dagli animali né dal ritmo spedito dei contadini. Attraversa lentamente la stalla guardando a destra e a sinistra per tenere tutto d’occhio. Per lei è importante portare rispetto ai contadini. «Prima di aprire un contenitore di mangimi o l’armadietto dei medicinali chiedo sempre il permesso», sottolinea Pascale Strauss e aggiunge: «Naturalmente fa parte del mio lavoro controllare tutto.»
La stalla dei cavalli in pensione conclude la visita. Si tratta di una costruzione luminosa con allevamento individuale e in gruppi. Gli Schreiber sono appassionati di equitazione americana e allevano cavalli Franches-Montagnes. La maggior parte dei cavalli che si trovano nella stalla sono però in pensione. In agricoltura biologica si tratta di una sfida particolare: i capiazienda sono tenuti a informare i proprietari dei cavalli in merito ai prodotti vietati come insetticidi e spray contro le mosche. Inoltre gli integratori alimentari individuali o i mangimi concentrati per i cavalli non possono essere mischiati con i prodotti dell’azienda principale.

Perché la gemma ha direttive assai severe

Massima concentrazione in ufficio
Per finire Pascale Strauss si sistema nel caffè dell’azienda con il suo portatile, Stefan Schreiber le consegna un grosso classificatore contenente i documenti dell’azienda. I contadini siedono di fronte all’ispettrice. Pascale Strauss posa davanti a loro un grande tablet che riproduce le immagini del suo portatile in modo che possano sempre vedere quanto vede lei sul proprio schermo. Pascale Strauss inserisce con grande concentrazione i dati per due ore, ricalcola e compara i formulari con le bollette di consegna e la lista di controllo. Bio Suisse definisce ogni anno argomenti centrali specifici, attualmente si tratta di materiali da imballaggio, pascolo per pollame e trasformazione per conto terzi. In questa azienda riguardano soprattutto la macelleria che trasforma la carne per la vendita diretta.
Di tanto in tanto Pascale Strauss rivolge una domanda ai contadini o chiede un documento. Elogia i capiazienda per la buona preparazione che le permette di procedere in modo spedito nonostante la grande quantità di documenti da esaminare. «Durante il controllo si è sempre un po’ tesi», ammette Stefan Schreiber, agricoltore bio da 26 anni. «Anche a me è già successo di apporre la crocetta nella casella sbagliata. In questi casi la reazione dell’ispettore bio arriva immediatamente.» Ma è anche giusto, infatti un marchio come la Gemma può mantenere elevata la qualità solo con normative rigorose. Nel frattempo ha raggiunto il marito e il figlio anche Helene Schreiber. L’ispettrice esamina con lei la vendita diretta nel negozio aziendale, settore per il quale è responsabile. Pascale Strauss effettua una verifica a campione sulla ricetta del pane
paesano, stima la quantità degli ingredienti e li compara con la
bolletta di consegna.
Dopo quasi cinque ore conclude il rapporto di controllo e rilegge i punti più importanti. La coppia di capiazienda può rilassarsi: Pascale Strauss non ha riscontrato mancanze nell’azienda, rammenta però il controllo dell’anno prossimo durante il quale sarà verificato il periodo di attesa di alcuni animali importati. Ricorda che i capiazienda possono annunciarsi entro tre giorni se non sono d’accordo con il rapporto d’ispezione. Helene Schreiber vorrebbe firmare il documento sul tablet ma essendo mancina non è così semplice. Dopo diversi tentativi falliti appone la firma suo marito. «La firma è stata la cosa più difficoltosa di tutta la visita», dice ridendo Pascale Strauss.

Preparazione ottimale per il controllo

Pascale Strauss è responsabile regionale di una ventina di controllori presso Bio Inspecta della regione Svizzera settentrionale e orientale. Esegue circa 50  controlli all’anno e apprezza in particolare di avere accesso al mondo dei contadini e lo scambio di esperienze con loro. Pascale Strauss gestisce inoltre con suo marito un’azienda bio nel Weinland zurighese.

Testo e foto: Aline Lüscher, pubblicato in Bioaktuell 05/2021

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