La quota di mercato bio rimane invariata
Nel 2024 il mercato bio svizzero si è sviluppato in modo stabile. Il settore ha realizzato una cifra d’affari di 4,1 miliardi di franchi. In questo modo, la sua quota nel commercio al dettaglio si è attestata sul livello dello scorso anno. Nell’agricoltura, la quota bio ha raggiunto il 18,2 % della superficie utilizzata ed è rimasta quindi anch’essa invariata, nonostante un leggero calo delle aziende Gemma, scese a 7’272. Entro il 2030, la quota di mercato dovrebbe attestarsi sul 15 % secondo la nuova strategia che è stata presentata.
Anche nel 2024, i consumatori svizzeri hanno acquistato spesso prodotti bio. La quota di mercato nel commercio al dettaglio è rimasta stabile al 12,3 % (il numero più alto rispetto all’anno precedente è il risultato di una pulizia dei dati). L’intero settore bio (commercio al dettaglio più rivenditori specializzati, vendita diretta e altri canali di vendita) ha generato lo scorso anno una cifra d’affari di 4,148 miliardi di franchi. I principali canali di vendita sono rimasti invariati: Coop, con una quota di mercato del 42,5 %, e Migros (32,5 %). Segue il restante commercio al dettaglio che include anche il discount, con una percentuale del 9,5 %, corrispondente a una cifra d’affari di 398 milioni. Nonostante una crescita percentuale del 7,9 %, la crescita assoluta è di 30 milioni di franchi, mantenendosi così allo stesso livello della crescita bio di Coop.
L’agricoltura svizzera diventerà più sostenibile entro il 2040: il 25 % di superfici bio
Bio Suisse ha presentato anche la nuova strategia, composta da una previsione generale sullo sviluppo del settore agroalimentare svizzero, un’ambizione delle associazioni fino al 2040 e la strategia concreta fino al 2030. L’associazione prevede che l’agricoltura in Svizzera diventi ancora più sostenibile entro il 2040 – anche nelle aziende convenzionali. Già oggi i metodi bio vengono applicati in tutta l’agricoltura – per esempio la strigliatrice nella campicoltura. Questa evoluzione dovrebbe continuare. Allo stesso tempo, i consumatori prestano maggiore attenzione ai loro soldi e hanno meno tempo per fare acquisti di generi alimentari. In questa zona di tensione, l’associazione si svilupperà ulteriormente e punta a raggiungere entro il 2040 10’000 membri che coltivano il 25 % della superficie agricola utile.
Entro il 2030, l’associazione vuole aumentare la quota di mercato dei prodotti alimentari bio al 15 %. Per raggiungere questo obiettivo, sono stati definiti diversi obiettivi secondari in cinque settori. Tra questi, soprattutto prospettive affidabili per il commercio e la trasformazione sotto forma di smercio assicurato a prezzi ragionevoli, ma anche un label ancora conosciuto e fidato che soddisfi le più elevate esigenze ecologiche ed etiche, oltre a una politica agricola e alimentare che favorisca il bio e un consumo pro capite più elevato.
Leggero calo del numero di aziende, aumento delle dimensioni
Al 31 dicembre 2024, le aziende agricole certificate Gemma erano 7’272 (–90) e hanno coltivato una superficie di 190’080 ettari, corrispondente a una quota invariata del 18 %. Il fatto che la quota di superficie rimanga costante indica che le aziende esistenti sono riuscite ad acquisire superfici aggiuntive e a convertirle al bio. Bio Suisse spiega il calo del numero di aziende con il continuo cambiamento generazionale e il numero ridotto di nuove registrazioni. La maggior parte delle nuove conversioni si sono registrate nei cantoni Berna (+24 fattorie bio), Vaud (+16), Lucerna e Zurigo (+15 ciascuna). Nonostante un leggero calo dell’1,1 % che ha portato alla nuova percentuale del 62,6 %, il cantone dei Grigioni vanta il primato incontrastato della maggior parte di aziende bio. Con 1’370 aziende in totale, Berna resta il cantone con il maggior numero di fattorie bio.
Il basso numero di conversioni ha anche un impatto sull’offerta sul mercato. In particolare, il latte bio è ricercato in determinate regioni. Continua a essere molto richiesto il frumento Gemma svizzero per le popolari varietà di pane bio nel commercio al dettaglio. In termini di quota di mercato, l’uovo bio rimane il prodotto di maggior successo. Il settore delle uova bio è fiducioso che la fine dell’uccisione dei pulcini, decisa per la fine del 2026, sarà attuata con successo e che la popolarità del prodotto aumenterà ulteriormente.
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