Bollettino 11
Per poter comprendere meglio le attuali modifiche alle prescrizioni, in questa newsletter troverete delle informazioni di base sul tema della gestione delle risorse idriche sostenibile. Inoltre desideriamo richiamare la vostra attenzione sulla coltivazione di varietà di verdure prive di fusione cellulare e ispirarvi con il reportage «Insieme contro il mutamento climatico».
 
Buon anno bio!
Bio Suisse

Direttive

Nuove prescrizioni a partire da gennaio 2021

Dal 1o gennaio 2021 è già entrata in vigore una serie di importanti modifiche alle prescrizioni. Per le aziende BIOSUISSE ORGANIC (parte V) vi sono importanti modifiche nel capitolo «3.6 Requisiti relativi alla gestione dell’acqua» nonché modifiche di minore entità in merito al controllo di gruppi di produttori, restrizioni nell’impiego di varietà di verdura da coltivazione con fusione cellulare (CMS) e nell’impiego di rame e di zolfo in aziende BSO.

Tutte le modifiche alle prescrizioni inerenti all’importazione sono disponibili nel documento completo (PDF).

Contatto:
Importazione: anna.lochmann@bio-suisse.ch, tel. +4161 204 66 12

Manifestazioni

Biofach avrà luogo in modo virtuale

Biofach si terrà online dal 17 al 19 febbraio 2021. Con questa decisione l’organizzatore reagisce alle mutate condizioni quadro causate dallo sviluppo della pandemia. Bio Suisse e ICB, l’ente di certificazione internazionale, parteciperanno in modo digitale, offrendo diversi eventi informativi e di confronto (provvisorio):
  • Supply Chain Monitor (SCM): Certificate Manager
  • Gestione delle risorse idriche a livello di aziende BSO
  • Nuovi requisiti per i produttori di olio di palma
Allo stand fieristico digitale saremo a disposizione anche in modalità virtuale nell’ambito di meeting online al fine di rispondere alle vostre domande.

Maggiori informazioni sulla visita virtuale

Gestione delle risorse idriche sostenibile

Sensibilizzazione in merito alle modifiche delle prescrizioni

La scarsità d’acqua è un grave problema in tutto il mondo. In questo caso è l’agricoltura la principale fruitrice delle riserve d’acqua dolce globali, sfruttando circa il 70 % delle risorse disponibili. Un elemento essenziale dell’agricoltura biologica è la gestione rispettosa delle risorse. L’acqua è una risorsa sempre più limitata, in particolare nelle regioni che presentano scarsità d’acqua e siccità nonché dove l’agricoltura non pratica solo l’irrigazione a pioggia, ma devia le acque sotterranee, di superficie o piovane, sfruttandole per la produzione vegetale o animale.

Le direttive sulla gestione delle risorse idriche esistono già da molto tempo ed esse sono state introdotte gradualmente. Naturland e Bio Suisse hanno rielaborato e uniformato il piano di gestione delle risorse idriche, il quale è vincolante a partire dal 2021 per le aziende con irrigazione in zone con rischi idrici. Anna Lochmann, responsabile del progetto Gestione dell’acqua sostenibile presso Bio Suisse, fornisce informazioni in proposito, spiega per quale motivo la modifica alle direttive è importante e quello che cambierà.

Quali problemi vi sono nella gestione delle risorse idriche nell’agricoltura?
L’agricoltura ha bisogno di acqua. Tuttavia, spesso questo bene scarsamente disponibile non viene impiegato in modo ottimale a causa di uno sfruttamento eccessivo, di sistemi di irrigazione inefficienti con cattive pratiche, di carente responsabilità, di coltivazione di colture o allevamento e ingrasso non adeguati all’ambiente. Questo utilizzo dispendioso riduce il livello delle acque sotterranee, i fiumi e i laghi si seccano. Molti paesi si trovano sempre più confrontati con i limiti delle proprie risorse idriche. A ciò si aggiunge la crescente contaminazione delle acque sotterranee e di superficie mediante fertilizzanti e pesticidi nonché il continuo aumento dell’energia necessaria, ad esempio, per pompare le acque sotterranee sempre più profondamente dal suolo o per desalinizzare l’acqua di mare al fine di fornire approvvigionamenti all’agricoltura. Il tema dell’acqua è di importanza centrale per l’agricoltura, pertanto ora vi sono nuove direttive per una gestione delle risorse idriche sostenibile.

Come sono le nuove direttive e di che cosa devono tenere conto le aziende adesso?
La classificazione delle aziende viene ora effettuata sulla base dell’indicatore «Water Depletion» di Aqueduct. Per tali aziende, localizzate nelle zone a rischio idrico («high», «extremely high» o «arid and low water use»), il piano di gestione delle risorse idriche risulta ora rilevante ai fini della certificazione, ovvero esso dovrà essere presentato ogni tre anni per essere quindi valutato gradualmente dall’ente di certificazione.

L’art. 3.6.2.2 nella parte V a partire da pagina 324 è il modello preciso per il piano di gestione delle risorse idriche: esso è stato rielaborato e sarà inviato alle aziende coinvolte all’inizio del 2021. In questo modo desideriamo fornire ai responsabili delle aziende degli strumenti pratici per una buona gestione dell’irrigazione. Speriamo che questi strumenti possano esservi utili per la vostra pianificazione e documentazione. Come istruzioni per i responsabili delle aziende e per i controllori, nel mese di aprile 2021 sarà inoltre pubblicato un documento Guidance.
 
La prova della legalità diventa ora un elemento centrale per le aziende con irrigazione in zone con rischi idrici. Tale prova deve essere validata dall’autorità competente. Nei paesi in cui non sussistono norme sull’utilizzo delle risorse idriche o in cui le suddette non risultano sufficienti è necessario soddisfare criteri alternativi.

Per quale motivo la prova della legalità è un elemento centrale nell’utilizzo delle risorse idriche sostenibile?
Le regolamentazioni statali servono a un’equa ripartizione della risorsa acqua scarsamente disponibile. Con l’obiettivo di prevenire lo sfruttamento eccessivo delle riserve idriche si assicura che, nonostante l’utilizzo per scopi agricoli, la biodiversità e l’ecosistema non vengano messi a dura prova.
 
Quali paesi sono direttamente coinvolti dalle nuove direttive e quali saranno i prossimi passi?
Scoprirete se la vostra azienda in futuro sarà tenuta a presentare il piano di gestione delle risorse idriche all’ente di certificazione tramite l’ufficio di controllo consultando la cartina su Aqueduct. A seconda della regione, attualmente sono direttamente interessate dalle novità aziende in Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Turchia, Egitto, Marocco, Tunisia e India.

A partire da marzo 2021, durante i controlli BSO le aziende coinvolte dovranno presentare il nuovo piano di gestione delle risorse idriche, inclusa relativa tabella Excel, all’ente di certificazione tramite l’ufficio di controllo. Per ora i gruppi di produttori ne sono ancora esclusi.

Contatto
Importazione: Anna Lochmann
anna.lochmann@bio-suisse.ch, tel. +4161 204 66 12
 

Cereali foraggeri

Restrizioni alle importazioni cereali

Il management dei prodotti di Bio Suisse è in comunicazione attiva con il settore. Al momento, si ritengono importanti i seguenti punti:
  • Il divieto di commercializzazione per i prodotti foraggeri d’importazione BSO: orzo, avena, triticale, segale foraggeri e mais da granella, valido dal 15.07.2020 e dal 30.09.2020, è stato revocato per avena, triticale, segale foraggeri e mais da granella.
  • Per l’orzo foraggero d’importazione il divieto di commercializzazione rimane in vigore, dal momento che sussistono ancora quantità invendute di prodotti svizzeri.
Qualora, una volta venduto tutto l’orzo di produzione svizzera, da parte del settore venisse segnalato un fabbisogno aggiuntivo di orzo, si provvederà a decidere nuovamente in merito alla revoca dell’importazione di tale coltura.

Piantine e materiale vegetativo di moltiplicazione

Novità: divieti di CMS per le piante di cavolo e di cicoria

Le associazioni di agricoltura biologica intendono promuovere a lungo termine la disponibilità delle varietà che sono state prodotte senza processi di riproduzione controversi. Grazie alla pubblicazione di una lista comune delle varietà non ottenute da fusione cellulare per l’orticoltura e all’aggiornamento regolare della stessa, queste associazioni possono comunicare questo loro interesse ai selezionatori di sementi e alle aziende coinvolte. Allo stesso tempo le associazioni di agricoltura biologica intendono fornire alle aziende associate uno strumento che consenta loro, nella selezione delle varietà, di scegliere varietà non ottenute mediante fusione cellulare con la maggior sicurezza possibile.

Ad eccezione di cavolfiore, broccoli, cavolo bianco, verza e indivia belga, le aziende certificate secondo le direttive Bio Suisse non devono più impiegare varietà ottenute da coltivazione con fusione cellulare. Attualmente, in orticoltura il metodo di coltivazione basato su fusione cellulare CMS viene impiegato per le crocifere (brassicacee, cavolo) e per alcune varietà di cicoria (indivia belga, radicchio e cicoria pan di zucchero). Pertanto per queste sementi è particolarmente necessario tenere conto delle varietà non ottenute da coltivazione CMS. 

A partire dal 2021 ciò è valido e vincolante anche per la verdura d’importazione. Ora la lista positiva include anche varietà adatte alla coltivazione nella zona del Mediterraneo. A partire da gennaio 2021 questa lista è vincolante per le produttrici e i produttori BIOSUISSE ORGANIC del Mediterraneo. Pertanto la lista delle varietà ora viene pubblicata anche in spagnolo, italiano e inglese. La lista positiva è disponibile gratuitamente per il download nello shop FiBL.

Il FiBL desidera integrare la lista positiva delle sementi prive di fusione cellulare con altre sementi e varietà provenienti dall’estero. Quindi può accadere che le aziende estere ancora non trovino le proprie sementi sulla lista.

Vi preghiamo di notificare le vostre varietà corrispondenti al nostro team Importazione

Contatti
Importazione: Anna Lochmann
anna.lochmann@bio-suisse.ch, tel. +4161 204 66 12


Excursus
Fusione cellulare: ecco di che cosa si tratta
Affinché la selezione di ibridi sia efficace, la linea materna non deve autofecondarsi. A tale scopo, per numerose specie vegetali viene usata la maschiosterilità citoplasmatica (CMS) naturalmente presente. Nelle varietà di cavoli e nelle insalate del gruppo delle cicorie, come l’indivia belga, il radicchio e la cicoria pan di zucchero, finora non si è potuta osservare alcuna CMS naturale.
 
Pertanto, invece della CMS, i selezionatori usano il sistema di incompatibilità (SI) naturale, nel quale il polline della pianta stessa non germina sullo stigma o lo fa solo lentamente, mentre il polline estraneo germina più velocemente. Poiché il sistema SI non può evitare l’autofecondazione al 100 % ed è dipendente dalla temperatura e da altri fattori, negli anni ’70 la CMS è stata trasmessa alle varietà di crocifere e di cicorie con l’ausilio della fusione cellulare. In questo modo è stato possibile raggiungere un grado di ibridazione più elevato nella produzione di sementi ibride F1.

Per conto nostro

Specialista e coordinatrice direttive internazionali

Anna Lochmann è attiva nel reparto Importazione di Bio Suisse dal 2017. È responsabile del coordinamento dell’ulteriore sviluppo e della rielaborazione delle direttive Bio Suisse per le aziende estere. In qualità di responsabile del progetto per la gestione delle risorse idriche sostenibile a livello di aziende BSO intende sensibilizzare i responsabili delle aziende e i controllori in merito alla tematica. Ha un Bachelor of Science in agronomia e attualmente sta svolgendo un Certificate of Advanced Studies in project management.
Grazie al suo percorso professionale, e in particolare al suo tirocinio in Egitto, può far capo alla sua esperienza pratica nella gestione delle risorse idriche.
 
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Clima

Insieme contro i mutamenti climatici

La protezione del clima in un’azienda agricola, spiega il biocampicoltore Toni Meier, è un po’ come regolare un orologio. «Vi sono ruote dentate grandi e piccole che per ottenere risultati sostanziali devono ingranare perfettamente.» Ogni azienda comunque è diversa, non esiste una regola generale. L’orologio di Toni Meier sembra funzionare bene, lo dimostrano le cifre: nel 2012 le emissioni di gas serra ammontavano a quasi 58 tonnellate. Tre anni dopo erano 14 e nel 2018 solo 11.

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